Commemorazione Dalla Chiesa 2024

Grazie a tutti i cittadini, le associazioni e le autorità civili e militari presenti.

Un ringraziamento particolare va ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine qui presenti.
Questa è la mia prima manifestazione del 3 settembre da Sindaco e voglio pubblicamente salutare e augurare un buon lavoro assieme al nuovo Comandante della Stazione dei Carabinieri di Collegno, il Luogotenente Mario Rocchi.
Sono certo che il lavoro che faremo insieme in questi anni sarà
collaborativo e proficuo come quello fatto dai miei predecessori con l’ex-comandante, Damiano Tripi, che saluto e ringrazio con affetto per la presenza anche da cittadino.

Questo appuntamento è un momento di alta importanza istituzionale, lo dimostrano i tanti sindaci e amministratori dei comuni limitrofi coinvolti ed i tanti cittadini presenti che sentono la necessità di dire grazie ad uomo che, come pochi altri nella storia italiana, ha tracciato un sentiero da percorrere nella lealtà e fedeltà alle istituzioni sia per coloro che ne seguono le orme all’interno dell’arma dei carabinieri, ma anche per tanti cittadini che hanno visto in lui un punto di riferimento all’interno dello stato per l’altissima integrità etica e morale, per la grande abnegazione, determinazione e competenza che metteva nel suo lavoro e per la grande capacità di mettersi al servizio dello stato.

Carlo Alberto dalla Chiesa è stato un uomo fortemente legato a collegno e ad alcuni personaggi chiave della storia della nostra città. La figlia simona ha vissuto per un periodo abbastanza breve della sua vita qui ed anche quest’anno i figli, Nando e Simona, ci hanno fatto sapere tramite un messaggio quanto ci tengono alla nostra manifestazione in ricordo di loro padre. Questa vicinanza per noi è importante
e l’abbiamo suggellata e rafforzata quando il sindaco luciano manzi intitolò questo bellissimo parco proprio al generale dalla chiesa, questo parco che e’ diventato il centro nevralgico della vita sociale
e del tempo libero dei collegnesi ed e’ anche protagonista assoluto della storia della nostra città.
E’ stato un uomo che ha partecipato con vigore e convinzione alla lotta partigiana per liberare il paese dal nazifascismo. Un uomo che ha sconfitto con tutti i suoi collaboratori la lotta politica armata e il fenomeno del brigatismo. Un uomo che è stato chiamato ad occuparsi e a combattere la mafia: il fenomeno più complesso, difficile da debellare e principale fonte di arretratezza del nostro paese e del meridione d’Italia.
Le prime due grandi battaglie le vinse: gli antifascisti scrissero la costituzione italiana e su quelle basi si costruì la repubblica e la democrazia in cui tutti oggi ci riconosciamo, le brigate rosse vennero smantellate e rese sostanzialmente inoffensive. La terza ed ultima grande battaglia quella contro la criminalità organizzata la perse e quella sconfitta prese con sé la sua vita e quella della moglie, Emanuela Setti Carraro, a cui assieme al membro della scorta domenico russo della polizia di stato, abbiamo intitolato luoghi significativi di questo parco e che ricordiamo con affetto oggi.

La prima domanda che mi è venuta in mente quando ho scritto questo intervento è stata: cosa c’era di diverso tra le altre battaglie vinte con successo dal generale e quest’ultima?
La prima risposta che ci diciamo a questo punto è che non tutto lo stato e gli apparati statali
avevano supportato dalla chiesa in ciò che stava facendo contro cosa nostra.
La seconda risposta che mi sono dato è che la mafia non è solo un fatto di ordine pubblico o di ripristino della legalità, ma è un fenomeno sociale ampio, complesso, per cui le forze dell’ordine, che ringraziamo per tutto il lavoro costante che fanno sul territorio, hanno bisogno di alleati nella comunità, nelle rappresentanze politiche, ma anche imprenditoriali, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nei sindacati.

Dove lo stato manca, la mafia fa proseliti, dove mancano opportunità di lavoro, arriva la criminalità organizzata a reclutare i giovani, dove manca istruzione e cultura, arriva l’omertà, dove è difficile reclamare per i propri diritti arriva chi questi diritti te li fa pagare come fossero favori o privilegi.
Anche il nostro territorio, l’area del torinese, vede inchieste, notizie sui giornali, che ci dicono, che non siamo immuni a questi fenomeni e che dobbiamo tenere alta l’attenzione sui temi della legalità, trasparenza e cittadinanza attiva.
E’ per questo che questa amministrazione avrà l’ossessione nel dare l’opportunità a tutti i ragazzi della nostra città di avere successo scolastico e costruirsi il proprio futuro tramite delle competenze e conoscenza del mondo che li renda pronti ad avviare una carriera proprio e avere maggiore coscienza del contesto che li circonda e non tramite a favori o raccomandazioni.


Puntare sullo sviluppo economico e la crescita di un territorio dal punto di vista industriale e commerciale significa dare opportunità alle nuove generazioni, creare le condizioni per
le famiglie e i cittadini di vivere nel benessere lavorando nella legalità e per la crescita della comunità.
Da questo punto di vista collegno sta vivendo un momento di grandissima trasformazione e di sviluppo per il prossimo futuro.
La metropolitana cambia il volto di una città.
Basta pensare quanto borgata paradiso e la zona di fermi sono cambiate e stanno continuando
a cambiare dal 2006 ad oggi, quante attività commerciali sono nate nella zona, quante
imprese produttive di piccole e medie dimensioni si sono insediate, quante persone hanno iniziato a frequentare quei luoghi, quanto un’area industriale in progressiva dismissione sia diventata uno dei luoghi anche di aggregazione più frequentati dai cittadini collegnesi e non solo.

L’impegno di questa amministrazione sarà quello di vigilare, coordinarsi con gli altri enti e società pubbliche per fare in modo che il prolungamento a Cascinevica venga completato e venga completato nel minor tempo possibile, nonostante le difficoltà che il cantiere sta avendo.
Mancano 25 milioni di euro per completare i lavori, i cui costi sono lievitati enormemente a causa dell’aumento vertiginoso che i prezzi dei materiali hanno subito negli ultimi 3 anni e
non sono ancora stati stanziati dal governo gli altri ulteriori 125 milioni di euro che finanziano l’acquisto dei treni aggiuntivi che servono a garantire il servizio con la stessa frequenza e gli stessi tempi di attesa che in questo momento ha la metropolitana di torino.
In questi primi mesi la mia giunta ha lavorato e sta lavorando fin dall’insediamento con incontri con l’azienda infra.to, il comune di torino e la regione piemonte per raggiungere il risultato di avere la certezza del finanziamento per la conclusione dei lavori.
Un altro grande tema per la lotta alla criminalità organizzata e per la legalità è quello delle politiche sociali: aiutare chi è più in difficoltà economica, di emarginazione sociale, di condizioni di vita difficili è un dovere non solo morale ed etico, ma anche il modo migliore per garantire ai nostri quartieri tranquillità, una buona qualità della vita, delle belle occasioni di scambio tra famiglie e cittadini in un’ottica di vita comunitaria con le persone che vivono attorno a noi.

L’obiettivo è quello di costruire assieme al cos e agli assistenti sociali dei percorsi e dei luoghi per riconoscere ed intercettare le fragilità sul territorio e, dove possibile intervenire, con percorsi che non hanno solo la finalità di un aiuto momentaneo alle persone in difficoltà, ma anche quello di costruire un’uscita dal disagio e dall’assistenzialismo, realizzando una propria autonomia personale ed economica.
Le Forze dell’Ordine, quindi, da sole non bastano. Hanno bisogno del sostegno delle istituzioni, sia nella lotta contro la criminalità e per il rispetto del principio di legalità sul territorio, sia nello sviluppo di politiche atte a ridurre le disuguaglianze e a offrire opportunità di futuro sul territorio.
Ma c’è ancora un terzo elemento di vitale importanza, affinché le mafie vengano definitivamente sconfitte.
Questo terzo elemento sono i cittadini.
Siamo noi con le scelte che facciamo ogni giorno nella nostra vita quotidiana.
Ogni volta che paghiamo una fattura, invece di accettare “lo sconto se si paga in contanti”, ogni volta che ci esponiamo per difendere i diritti di qualcuno sul posto di lavoro o per strada, ogni volta che aiutiamo un amico in difficoltà senza aspettarci qualcosa in cambio, ma solo perché
è la cosa giusta da fare, la mafia fa un passo indietro.

Ogni volta che doniamo un po’ del nostro tempo per fare volontariato, ogni volta che ci spendiamo per una causa giusta, che diminuisce le distanze e le diseguaglianze tra le persone, la mafia fa un passo indietro.

Insomma, ogni volta che facciamo la cosa giusta per la comunità, senza piegarci all’individualismo più sfrenato o all’omertà e l’indifferenza, che ci tolgono la voglia di prenderci cura degli altri, del bene comune e dell’ambiente, noi agiamo contro le mafie.
Non c’è bisogno di fare gesti eroici, ma di fare bene e onestamente il proprio lavoro sia in ambito professionale, sia nell’ambito del proprio ruolo da cittadino e questo penso che sia il più grande insegnamento che il generale carlo alberto dalla chiesa ci ha lasciato: non tirarsi
indietro davanti ai compiti che il destino e la vita ci pone davanti a prescindere da quanto dure possano essere le sfide da affrontare.

Onore al generale dalla chiesa! W Collegno! W la Repubblica e l’Arma dei Carabinieri!